La vita dopo la prostectomia radicale

La vita dopo la prostectomia radicale

ASPETTI PSICOLOGICI

DOTT. DANIELE MOLHO U.O. DI UROLOGIA E UNITA’ SPINALE; AZ. OSP DI LEGNANO, OSPEDALE DI MAGENTA

 

COSA DETERMINA UN COMPORTAMENTO DI PREVENZIONE?

La percezione della minaccia della malatia eè data da diversi fattori:

    • PERCEZIONE DI GRAVITA’
    • PERCEZIONE DI GRAVITA’

FATTURI NELLA TUTELA DELLA SALUTE:

 

  • Variabili demografiche (età, sesso, etnia);
  • Variabili socio psicologiche (personalità. Clesse sociale, ecc..);
  • Percezione soggettiva di vulnerabilità alla malattia + percezione di gravità delle conseguenze associate alla malattia;
  • Percezione di minaccia della salute;
  • Percezione dei benefici della azione preventiva, meno la percezione degli ostacoli e dei costi;
  • Probabilità di compiere l’azione preventiva raccomandata;
  • Induttori dell’azione campagne pubblicitarie consigli, malattie di familiari ecc…

 

 

“RACCOMANDAZIONI”…

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“Non è oggi più possibile valutare come qualitativamente valide le cure oncologiche che non affrontino i bisogni di natura psicosociale”“Ogni individuo trattato per patologie neoplastiche deve potersi aspettare che i propri bisogni psicologici siano affrontati assieme ai bisogni fisici”

(Institute of Medicine USA, 2007)

 

Dall’Europa …
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“Un approccio comprensivo e multidisciplinare e psicosociale deve essere implementato nella cura del cancro, nella riabilitazione e nel follow-up successivo ai trattamenti di tutti i pazienti affetti da cancro”

(Council of the European Union, 2008)

 

Dall’Italia …

“L’attivazione, nelle diverse neoplasie e fasi di malattia, di percorsi psico-oncologici di prevenzione, cura e riabilitazione del disagio emozionale, siano essi di supporto o più specificamente img6psicoterapeutici, risulta fondamentale per il paziente e la sua famiglia”

(Ministero della Salute: Piano Oncologico Nazionale 2010-2012)

 

La complessità del tumore della prostata La complessità del tumore della prostata

(Korfage et al. Prostate Cancer diagnosis. E. J. Cancer 2006 )

Il tumore della prostata rappresenta un evento stressante dal punto di vista del paziente in quanto la diagnosi non è solitamente anticipata da segni o sintomi e non è “coerente” con la percezione individuale di buona salute.

In molti casi non esiste un’ unica indicazione di terapia, nella condizione di stress psicologico che segue la diagnosi, il paziente deve decidere quale tra le terapie proposte è quella più a sua misura.

Spesso le terapie determinano effetti collaterali che avranno un impatto negativo sulla qualità di vita del paziente

 

“il dilemma decisionale “

Questi aspetti hanno un peso diverso a seconda di caratteristiche psicosociali

 

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IL DILEMMA DECISIONALE

“NESSUNA ALTERNATIVA E’ IN GRADO DI SODDISFARE COMPLETAMENTE GLI OBBIETTIVI DELLA PERSONA E NESSUNA E’ ESENTE DAL RISCHIO DI INCORRRRERE IN CONSEGUENZE SPIACEVOLI. QUESTA SITUAZIONE E’ NOTA COME “DILEMMA DECISIONALE” CIOE’ “UNO STATO DI INCERTEZZA NELL’IDENTIFICAZIONE DELL’AZIONE DA INTRAPRENDERE”

(CONNOR ET. AL. COCHRANE REVIEW 2004, ZELIADT ET AL. CANCER 2006)

 

Una buona comunicazione medico paziente è importante e ha molteplici conseguenze:

 

  • sul benessere emozionale dei pazienti e delle loro famiglie
  • sull’adattamento psicosociale alla malattiasulle complicanze psicopatologiche
  • sull’aderenza ai regimi terapeuticisul decorso della malattia

 

 

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I BISOGNI COMUNICATIVI DEI PAZIENTI

Fase della diagnosi e dell’inizio del trattamento

  • Ricevere informazioni sulla diagnosi ed il trattamento adeguate per l’età ed il livello di maturità.
  • Ricevere un supporto emotivo.
  • Fronteggiare i problemi fisici della malattia.
  • Esprimere le risposte emotive alla malattia ed alle terapie.
  • Mantenere le relazioni all’interno della famiglia ed all’esterno di essa.
  • Fronteggiare l’incertezza e la perdita di controllo.
  • Mantenere una continuità delle attività quotidiane dentro e fuori dall’ospedale.

Fase del trattamento con remissione

  • Fronteggiare il trattamento prolungato e gli effetti collaterali.
  • Avere aggiornamenti sulle condizioni cliniche ed i programmi di terapia.
  • Mantenere una continuità delle attività quotidiane dentro e fuori dall’ospedale.

Fase della recidiva di malattia

  • Manifestare le risposte emotive legate alla recidiva di malattia.
  • Comprendere le nuove necessità di cura e collaborare con le terapie.
  • Fronteggiare le emozioni e i sintomi legati alla progressione della malattia.

Fine del trattamento e guarigione

  • Reinserirsi nell’ambiente sociale e scolastico.
  • Aderire ed adattarsi al programma di controlli sanitari.
  • Convivere con gli effetti collaterali a lungo termine delle terapie.

Intervento Cognitivo – Comportamentale

Modello tra i più validi grazie all’efficacia dimostrata come strumento di intervento sulle crisi di adattamento

Particolarmente efficace per contenere il distress e per prevenire comportamenti di evitamento dei programmi terapeutici

E’ centrato sull’individuazione di obiettivi terapeutici concreti.

Individuare comportamenti disfunzionali e disadattativi:

  • Ricorso a problem solving e promozioni di stili di coping più adattivi.
  • Accogliere, comprendere, contenere i disagi dei pazienti.
  • Riconoscere e controllare le Emozioni.
  • Ristrutturare pensieri disfunzionali e credenze negative.

Intervento Psicodinamico:

Prevede una revisione della tecnica classica, che si focalizza sull’analisi delle difficoltà e dei periodi più bui della vita e dell’infanzia.

Ribaltamento di prospettiva!

Sono i periodi felici, gli aspetti più soddisfacenti delle relazioni interpersonali ad essere valorizzati come elemento che consente di individuare le Risorse.

By | 2017-12-03T11:05:32+00:00 Aprile 5th, 2016|Ansia, Articoli Psicologia, Psicoanalisi, Psicologia, Psicoterapia, Sessuologia|0 Comments